Scaturisce dal progetto di collaborazione tra Inail e Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco la pubblicazione del documento “Rischio incendio ed esplosione in edilizia. Prevenzione e procedure di emergenza”.
il settore edile va sicuramente annoverato tra quelli più rischiosi e con il più alto indice infortunistico, sia in termini di frequenza che di gravità. Nei cantieri si registrano condizioni lavorative e organizzative problematiche che derivano dalla continua variazione della tipologia dei lavori in esecuzione, dalla presenza di più imprese, ancorché con mansioni distinte, e da condizioni di sicurezza con standard spesso inferiori a quelli richiesti per le installazioni fisse; sono tutte situazioni che aumentano il rischio di incendio ed esplosione nei cantieri edili, così come riportato nella ”Prefazione” della pubblicazione elaborata dall’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (Inail) in collaborazione con il Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco. Il documento, che si pone l’obiettivo della riduzione degli infortuni sul lavoro, riporta sia indicazioni generali per l’individuazione delle possibili fonti di rischio di incendio ed esplosione con le relative misure di prevenzione e protezione, sia due specifici focus tematici su incidenti particolarmente gravi che spiegano le possibili cause, l’evoluzione e i danni degli incendi di Notre Dame de Paris e della Cappella Guarini del Duomo di Torino.
In particolare, nei cantieri di ristrutturazione e manutenzione il documento individua rischi aggiuntivi, causati dallo scavo in prossimità di tubazioni del gas e cavi di energia elettrica preesistenti, lavori che prevedono l’utilizzo di fiamme libere, stoccaggio di materiali infiammabili, presenza di materiali contenenti amianto. Un paragrafo è, inoltre, dedicato agli edifici sottoposti a tutela, nei quali il fine della sicurezza antincendio deve essere perseguito in maniera coordinata con le esigenze di conservazione del bene tutelato, esigenze che spesso non consentono il rispetto di prescrizioni imposte dal classico approccio alla prevenzione incendi. Se l’adeguamento risulta troppo invasivo per il bene tutelato si può ricorrere al procedimento di deroga o anche all’approccio ingegneristico “Fire Safety Engineering” (FSE), che consiste nel quantificare l’impatto di ogni soluzione tecnica sull’evoluzione dell’incendio, al fine di progettare soluzioni che siano maggiormente proporzionate al rischio reale. In questi casi, si può ricorrere alla modellazione BIM, che consente, come richiesto dal Codice di prevenzione incendi, di includere ed interconnettere tutti i parametri necessari per la definizione dei vari aspetti della strategia antincendio nonché l’inserimento dei prodotti certificati ai fini antincendio…
Anno 7, n° 11, 9 febbraio 2021
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Ti ricordiamo che l’argomento sarà trattato nel corso di formazione e aggiornamento per CSE/CSP in partenza rispettivamente dal 24 marzo 2021 e dal 2 marzo 2021
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